SerT
ZZYZX
Se la morte è la morte,
che ne sarà dei poeti
e delle cose addormentate
che più nessuno ricorda?
Federico García Lorca, Canzone d’autunno
SerT, ZZYZX
In quanto piccolo rappresentante all’interno di in_festa del vasto mondo del fumetto, SerT ha voluto realizzare, almeno nella forma, un omaggio al classico formato della 4-panel strip. In maniera fortemente strutturata e composita, lancia alcune piccole suggestioni su viaggio, vita, morte e malattia sotto forma di un haiku visivo in 4 pannelli.
La sfida di SerT per la mini storia di 4 vignette proposta per in_feasta è stata incorporare e addensare il maggior numero di spunti, allusioni e riferimenti possibili nello spazio di una striscia, creando livelli di lettura più superficiali e altri più profondi, approccio che ha caratterizzato tutta la sua ricerca e in particolare la sua fanzine “La tecnica del tramezzino”, uscita a inizio 2020.
Quella per co_atto è una striscia ad hoc per una fruizione veloce all’interno dello spazio pubblico. Sussiste, però, un ulteriore livello di lettura, accessibile solo a chi sceglie di allungare il proprio tragitto di un paio di minuti per leggere le frasi scritte nei balloon. La fruizione veloce è rappresentata dalla struttura generale della striscia, sottolineata dal bilanciamento dei neri e dei bianchi, di tipo A-B-C-A, in cui il protagonista intraprende un viaggio (A), è costretto a cambiare direzione (B), si perde in un posto completamente altro (C) e, infine, ritorna daccapo dove aveva iniziato il tragitto. Questo protagonista assume le sembianze di un avatar: più che avere la funzione di protagonista, questo personaggio ha la funzione di guida/punto focale grazie al quale chi legge la striscia può percorrere i luoghi rappresentati.
La composizione è segnata dall’alternarsi di prospettive simmetriche diverse e da effetti di dissolvenza, in modo che il tutto risulti d’impatto e attiri da subito l’attenzione del passante frettoloso.
L’insieme delle didascalie e dei luoghi (un corridoio infrastrutturale molto simile al passante, un presbiterio perturbante e una dakhma, torre del silenzio) suggeriscono un collegamento tra lo spazio del passante, la cittadina di ZZYZX (pronunciato sàisix) dello stato americano della California e la pratica zoroastriana della sepoltura celeste.
ZZYZX è una cittadina estranea ad alcun tipo di municipalità, che si trova all’interno dello stato americano della California, nei pressi della località una volta conosciuta come Palm Springs. È nota soprattutto per il cartello autostradale che riporta la dicitura “ZZYZX Rd.”, che fa pensare agli automobilisti di passaggio di aver perso la rotta. ZZYZX è anche il nome che ha affidato a questo territorio nel 1944 Curtis Howe Springer, un predicatore televangelista che tentò proprio qui di fondare una comunità di cura medica e spirituale. Il suo sogno finì negli anni ’70 con la sua incarcerazione, per aver rivendicato potere su un territorio che di diritto non poteva amministrare.
La terza vignetta, invece, fa riferimento alla pratica della sepoltura celeste tipica dei culti mediorientali e, in particolare, dello zoroastrismo, a cui appartiene anche la tradizione monumentale delle Torri del Silenzio. Seguendo la credenza per cui il genio della decadenza, nasu, contamina i corpi delle persone immediatamente dopo la loro morte, i cadaveri vengono offerti all’aria per essere purificati, nel concreto dando in pasto le interiora agli avvoltoi. La torre ottempera a questa funzione, predisponendo i corpi in cerchio attorno a una vasca centrale, in cui in seguito vengono gettati i resti dei cadaveri purificati. Insieme alla diminuzione degli appartenenti a questa religione, anche le dakhma stanno perdendo la loro funzione, rischiando di essere abbattute e scomparire.
Il viaggio e il disorientamento all’interno dei moderni snodi infrastrutturali, la contaminazione e la finitezza delle proprie fattezze, l’illusione e l’incontro con la spiritualità sono alla base della striscia in tutte le sue parti, compreso il testo (una poesia più che un racconto o un dialogo). Viene imbastito così un discorso non-finito e privo di conclusioni, aperto a suggestioni sempre nuove, che però non escludono una lettura più superficiale, altrettanto legittima.
La poetica di SerT, fumettista nato architetto o architetto nato fumettista, ha i sapori metafisici dell’enigma e del sentimento del sublime: le architetture incombono sui personaggi in un’atmosfera di gravoso silenzio e attese. Incombono, a tal punto che lo stesso personaggio è un agglomerato di solidi, il cui movimento procede secondo fughe prospettiche. Con ZZYZX SerT struttura una storia aperta, fatta di strade che spariscono oltre orizzonti inafferrabili e spazialità assolute, che inizia e finisce nello spaesamento della perdita di orientamento e nel perpetrarsi della sua ricerca. Nella vetrina di co_atto il pubblico rivede il corridoio del passante ferroviario come in un moderno trompe-l’oeil, in un certo senso, dunque, rivede se stesso, sintetizzato e riproposto nel passare dell’avatar-personaggio-protagonista, che incede anch’egli metaforicamente in quello stesso spazio, condividendo con esso un senso di vertigine e disorientamento.
ZZYZX è altresì il primo fumetto co_atto di una rassegna 2021, curata dallo stesso SerT insieme ai membri del collettivo, che coinvolgerà per ogni mostra un fumettista, chiamato a continuare la storia secondo la propria interpretazione.
Testo
When space is warped by decay
Our sight gets thirsty just as organic matter
Now we just have to cross
And wait the fly to rest
Buried but in the sky bids to the birds
We must commit our insides to them
Shall be vultures or angels in charge doesn’t matter
That there be something rather than nothing