Stefano Bertolini

Stefano Bertolini nasce a Milano nel 1993. Formatosi presso il Politecnico di Milano decide di approfondire il proprio linguaggio attraverso l’arte iscrivendosi all’Accademia di belle arti di Brera. La sua ricerca ha come elemento d’indagine la profondità sia a livello spaziale, e quindi prospettico, che introspettivo, attinente alla sfera della coscienza e dell’anima, che prende avvio dallo sguardo. In occasione della XXI Triennale di Milano ha esposto il proprio lavoro presso la Fabbrica del Vapore per la mostra “New Craft”; a seguito di Expo2015 è presente presso il padiglione Expo Gate di Milano nella mostra “vivere gli avanzi”, riproposta anche all’Arsenale di Venezia durante la Biennale di architettura del 2016. Nel 2018 è tra i sette artisti selezionati per collaborare con l’azienda Mantero Seta; nel 2018 partecipa alla mostra “Sesto Stato – La rappresentabilità del lavoro oggi” allestita presso l’Università Bicocca (MI) e l’Ex Cotonificio delle Piane di Tortona (AL). Nel 2020 è vincitore del primo premio per il concorso “IdeasXwood” promosso dall’azienda TABU. Nel 2022 la prima personale presso spazio HUS a Milano.

Il progetto in vetrina:

Il lavoro di Stefano Bertolini è costituito da opere nate da contaminazioni e aperture ad esperienze artistiche e non solo. Dal design all’arte, dalla matematica alla geometria, l’artista opera in una dimensione interstiziale, tracciando continui collegamenti e rimandi tra discipline e tecniche differenti. In questa serie di lavori i numeri divengono strumento e cornice, algoritmi che danno luce ad un’immagine che, privata di ogni casualità e della tanto disprezzata da Enzo Mari creatività dell’autore, si plasma e si modella in base al contesto in cui si inserisce.L’immagine viene così determinata da regole assunte come linee guida affinché l’opera non si restituisca esclusivamente come risultato di una scelta formale istintiva, bensì come frutto dell’incontro tra la volontà dell’artista e schemi rappresentativi predefiniti.Muovendosi nell’infinito delle possibilità, in uno spazio privo di limiti, l’esattezza e l’inderogabilità dei numeri consente così un ordine nel pensiero. Prospettive, cornici concentriche, specchi che creano varchi immaginari, alcuni lavori offrono l’illusione di poter essere percorsi, altri, esitando, restano opportunità latenti.