Matteo De Nando
Matteo De Nando (1995) ha frequentato il corso di laurea in arti visive all’Accademia di Brera diplomandosi nel 2020, vive e lavora a Milano. Nel 2020 fonda Crates, progetto di logistica nel settore dell’arte.
Il suo lavoro è stato esposto in “Supporters” a cura di Marta Orsola Sironi e Artoday da Zaza Ramen (Milano, 2022), “paradise is exactly like where you are right now only much, much better” a cura di Marta Orsola Sironi e Virginia Lupo a Palazzo Spinola di Luccoli (Genova, 2022), “Matteo De Nando Luca Loreti” a cura di Federico Montagna nello studio legale 3EMME (Milano, 2019), in occasione della mostra finale di “Yicca contest” a cura di Giovanni Rendina e Gelateria Sogni di Ghiaccio nella Galleria Rizzuto (Palermo, 2019), in “Flesh” nello spazio ONOFF (Milano, 2019); nel 2018 ha presentato il libro d’artista “Turism” presso lo spazio Fuzaostudio (Milano).
ENG
Matteo De Nando was born in 1995, he attended the visual art bachelor degree in Brera Accademy graduating in 2020, lives and works in Milan. In 2020 he founded Crates, a project that aims to create logistic solutions in the art industry.
His work has been exhibited in “Supporters” curated by Marta Orsola Sironi and Artoday in Zaza Ramen (Milano, 2022), “paradise is exactly like where you are right now only much, much better” curated by Marta Orsola Sironi and Virginia Lupo in Palazzo Spinola di Luccoli (Genoa, 2022), “Matteo De Nando Luca Loreti” curated by Federico Montagna in the 3EMME lawyer firm (Milan, 2019), on the occasion of the final exhibition of “Yicca contest” curated by Giovanni Rendina and Gelateria Sogni di Ghiaccio in the Rizzuto Gallery (Palermo, 2019), in “Flesh” in ONOFF space (Milan, 2019); in 2018 he presented the artist book “Tourism” at Fuzaostudio space (Milan).
Il progetto in vetrina:
La sua ricerca consiste nel costruire un’immagine estetica della società dei consumi in cui viviamo, agendo come un “pharmakon” (sia la cura che il veleno).
Di solito si concentra sui preliminari, gli aspetti procedurali di qualsiasi pratica artistica, e sull’importanza dell’atto pittorico come esercizio gestuale, o meglio, come lavoro manuale. Così facendo guarda all’iperproduttività odierna attraverso opere che riflettono esattamente questo tipo di automatismo, ma riportandolo a una dimensione fisica, intima e artigianale.
Nel realizzare il suo lavoro, De Nando ama plasmare associazioni formali con oggetti molto riconoscibili della vita quotidiana, talvolta sublimando gli elementi della cultura pop e altre ancora, invece, “volgarizzando” il concetto lirico di arte.
ENG
His research means to construct an aesthetic image of the consumer society we live in, while acting as a “pharmakon” (both the cure and the poison).
He usually focuses on the preliminaries, the procedural aspects of any artistic practice, and on the importance of the pictorial act as a gestural exercise, or better, as manual labor. In doing so he looks at hyper productivity nowadays through works which reflect exactly this kind of automatism, but bringing it back to a physical, intimate and artisanal dimension.