Libri Finti Clandestini + 5X Letterpress
Ogni pensiero emette un colpo di dadi.
Stéphane Mallarmé
Libri Finti Clandestini + 5X Letterpress
Possiamo inserire la vetrina nata dalla collaborazione dei due collettivi anonimi Libri Finti Clandestini e 5X Letterpress nella tradizione – spesso trascurata, ma mai sottovalutata – della scrittura nelle arti visive.
Per in_festa i due collettivi hanno dato vita ad un ambiente immersivo fatto di poster dal formato 64×88 cm, prodotti con vecchi torchi tipografici e attraverso cliché realizzati appositamente a mano. Il risultato è una dimensione in cui numeri e lettere dai caratteri asciutti, come quelli propri delle tavole optometriche, incontrano caratteri roboanti (alcuni ricordano i font cosiddetti Carnival e Circus, tanto cari ai Monty Python, collettivo comico degli anni settanta celebre per la sua verve dissacrante e surrealista).
Libri Finti Clandestini e 5X Letterpress danno così vita a una vetrina fresca e dai colori vivaci, esponendo la loro ricerca grafemica secondo la logica dell’horror vacui e della casualità.
Del resto, “un colpo di dadi non abolirà mai il caso…” è il più celebre verso della poesia con la quale, nel 1897, il poeta francese Stéphane Mallarmé gettava le basi della cosiddetta “estetica tipografica della pagina”. Con Mallarmé la disposizione tipografica delle parole sulla pagina diviene parte attiva della costruzione poetica, costituendo gli stessi spazi bianchi del foglio possibilità semantiche.
Libri Finti Clandestini + 5X Letterpress, dettaglio
In maniera analoga, i due collettivi anonimi realizzano per co_atto una vetrina in cui la scelta del carattere tipografico e del colore mutano in pensiero e di conseguenza in incertezza.
Già il paroliberismo dei Futuristi aveva abolito la punteggiatura e la sintassi per sottolineare il vibrante dinamismo delle singole parole. Così come la poesia dadaista di Tristan Tzara aveva predicato un accostamento casuale delle parole, assolutamente non preordinato ma libero.
La vetrina di Libri Finti Clandestini e di 5X Letterpress si spinge oltre, riducendo a simboli elementari e non ulteriormente divisibili i sistemi di scrittura, attraverso un accostamento indiscriminato di singole lettere e numeri.
Se però dagli accostamenti di lettere di Alighiero Boetti emergeva un’estetica dell’ordine, della linearità e dell’eleganza, da quella dei due collettivi emerge la sobillazione del caos.
Un disordine che, tuttavia, sortisce lo stesso effetto della poesia di Ungaretti e dell’ermetismo delle sue misurate parole. Quelle di Libri Finti Clandestini e di 5x Letterpress sono infatti lettere ribelli ma trascendentali, perse nel bombardamento mediatico dei tempi moderni, che vanno a costruire il feuilleton necessario per trovare un’immediata illuminazione nel vorticare del quotidiano.