Giuseppe Buccinnà + Vincenzo Ferrara
Tutto ciò che è necessario l'ho lasciato andare
Tutto ciò che costituisce i boschi, i fiumi o l’aria
Trova posto tra questi muri che credono di racchiudere una camera
Accorrete, cavalieri che traversate i mari
Io non ho che un tetto del cielo, voi avrete posto.
J. Supervielle, Les amis inconnus
Giuseppe Buccinnà + Vincenzo Ferrara
Giuseppe Buccinnà e Vincenzo Ferrara sono amici da tempo. Sono cresciuti insieme sulle coste del Lago Maggiore, a Luino, a volte hanno persino suonato qualche disco insieme. Fashion designer il primo, pittore – di quei pittori con la “moglie pittura” – il secondo.
Le linee rigorose di Giuseppe Buccinnà, i suoi tagli netti, i suoi tessuti ricercati, sono il frutto della formazione da ingegnere, che trapela soprattutto nel modo in cui concepisce e struttura i capi e nell’attenzione al dettaglio. Nulla in un suo outfit è lasciato al caso, nulla è fuori posto e assolutamente nulla è in eccesso. Vi è un’essenzialità consapevole e meticolosa nell’approccio di Giuseppe Buccinnà al mondo della moda e all’immagine di quella donna ideale che informa tutte le sue scelte.
L’abito esposto presso la vetrina di co_atto per in_festa fa parte dell’archivio del fashion designer, Fall Winter 2020, ed è stato presentato alla Settimana della Moda di Milano, Parigi e New York.
Giuseppe Buccinnà + Vincenzo Ferrara, Tutto ciò che è necessario l’ho lasciato andare, dettaglio
Anche l’approccio di Vincenzo Ferrara all’arte è contraddistinto da un estremo rigore. Il processo di creazione prende avvio dalla fotografia, postprodotta e successivamente tradotta su tela. Il pittore controlla saldamente ogni strato di olio, ogni velatura di colore, ogni livello d’ombra. Quella di Vincenzo Ferrara è una pittura di attese e silenzi, attimi durante i quali potrebbe accadere di tutto, ma non accade niente, come una spada sulla testa di un Damocle qualsiasi: non cade mai, ma potrebbe. Ad attendere l’esecuzione o la catarsi personaggi dai volti nascosti.
Almeno questo era vero fino al 2020, poi qualcosa ha iniziato a cambiare nella ricerca dell’artista. Complici le luci del lago e una profonda azione di introspezione, Vincenzo Ferrara ha intrapreso una nuova strada. La sua pittura si è fatta più spoglia, più povera, meno patinata e puntigliosa, a fronte di una voluta e misurata perdita di controllo. Talmente profondo è stato questo cambiamento, che presso la vetrina di co_atto sono esposti, tra le tele di piccole dimensioni, alcuni volti femminili, non più celati da panneggi e ombre o negati alla vista del pubblico.
Per in_festa Vincenzo Ferrara ha allestito una selezione dei lavori più recenti, che sono posti in dialogo con l’abito di Giuseppe Buccinnà. Entrambi gli autori bilanciano in modo cosciente e ponderato essenzialità e meticolosità, rigoroso controllo e ricercatezza di dettaglio. Allo stesso modo entrambi delineano l’immagine di una propria donna tipo, portatrice di un ideale di perfezione ed equilibrio.