Antonio Silvestri

“Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.”

Ritratto di donna, Wislawa Szymborska

Antonio Silvestri

Antonio Silvestri è stato chiamato dal collettivo di co_atto a realizzare un’interpretazione fotografica autoriale della mostra in_festa.
Silvestri ha sempre inteso la fotografia, sia analogica che digitale, come strumento di rappresentazione della realtà, cogliendone l’aspetto più effimero, ma allo stesso tempo più importante da conservare, l’attimo.
L’opera esposta è una collezione di scatti, anzi meglio di ritratti che hanno l’aspirazione di carpire l’essenza delle identità creative, i loro tratti essenziali, che diventano nell’opera un manifesto.
Nel ritratto convergono e si sovrappongono livelli semantici differenti, è una forma di rappresentazione costruita attraverso un processo di astrazione, derivato da scelte ed esclusioni.

Dario Venuti fotografato da Antonio Silvestri per in_festa

Silvestri ha instaurato un dialogo molto proficuo con gli artisti, lo stesso dialogo che viene presentato in vetrina. Chiara l’intenzione di rappresentare l’intimità, l’identità artistica, il carattere dei soggetti, il tutto mutuato però dalla scelta stilistica del bianco e nero con il quale il fotografo firma ogni scatto.
Silvestri ha lasciato alle identità la libertà di raccontarsi, in chiave anarchica, fin nelle minime scelte.
È così che un luogo diventa palcoscenico dell’io, un fondale diventa cornice, una posa diventa presenza e un vestito diventa costume.
Il bianco e nero è una costante dell’opera di Silvestri, è lo strumento per interpretare i soggetti attraverso il suo personale sguardo. Quelli che troviamo in vetrina non sono solo dei ritratti molto veritieri, essenziali, c’è Silvestri stesso che compare insieme a loro.