bar_atto

Riscrivere la mappa

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Per la 17a edizione di ArtVerona, co_atto partecipa a LAB ed è chiamato a interrogarsi in merito al tema del progetto: Riscrivere la mappa.
Ma che cosa vuol dire Riscrivere la mappa?
co_atto nasce in uno spazio di margine, inabitabile e inospitale. Nasce con la voglia di condivisione, con l’intento di aprirsi a collaborazioni e a spazi di discorso critico. Da due anni co_atto ha portato avanti un’idea di collettività, aperta e collaborativa.
Le mappe sono strumenti di rappresentazione, lontane dalla fisicità del reale, che escludono l’idea di incontro, di mescolamento e fusione. Non creano spazi, ma li organizzano.
Per Riscrivere la mappa co_atto vuole darsi, attraverso la possibilità di uscire dalle vetrine, una nuova forma spaziale, immaginando nuovi modi di  fare comunità, ponendo particolare attenzione alla figura umana, quest’ultima esclusa di consueto dalle mappe.
I due punti chiave del progetto sono abitabilità e condivisione. Superando l’idea di passaggio tipica dello spazio della stazione per giungere invece ad un luogo dello stare, del condividere e del soffermarsi.

il concept

bar_atto è il progetto che gioca sui due possibili significati del termine: l’idea del bar e il baratto come forma di scambio paritario e bilaterale.
co_atto immagina un sistema di scambio focalizzato su un valore: il tempo. Tempo per conoscersi, per dialogare, per scambiare opinioni o semplicemente tempo per dedicare attenzione al progetto e a tutte le realtà invitate a parteciparvi.
Il bar, invece, rappresenta per co_atto il simbolo di un luogo di scambio, un luogo di socialità dove è possibile incontrarsi, conoscersi e instaurare un rapporto.

il progetto

Così come ha sempre fatto con tutte le sue mostre co_atto decide di condividere il proprio spazio con altr*.
In primo luogo Crates, progetto di art handling di base a Milano e Londra, che insieme al designer milanese Federico Fontanella, collabora con artigiani e fornitori del territorio di Milano per realizzare il display e il mobilio dello spazio. Il design dello stand è quindi incentrato sulla tematica della logistica, Crates riutilizza materiali da trasporto e da imballaggio in parte recuperati grazie alla collaborazione con Spazio Meta, cercando di creare un ambiente di convivialità, un salotto caratterizzato da arredi custom pensati come storage funzionale.

Parallelamente due progetti di editoria indipendente, Libri Finti Clandestini e 5X Letterpress, sono invitati ad intervenire contaminando la parete centrale del bar, favorendo un ambiente immersivo fatto di poster prodotti con torchi tipografici e attraverso cliché realizzati appositamente a mano. Il risultato è una dimensione in cui numeri e lettere dai caratteri asciutti, come quelli propri delle tavole optometriche, incontrano caratteri roboanti. Libri Finti Clandestini e 5X Letterpress espongono la loro ricerca grafemica secondo la logica dell’horror vacui e della casualità.
Lo stesso collettivo è stato invitato a disegnare il manifesto di bar_atto e la cartolina in edizione limitata di red_atto #10, pensato per ArtVerona 2022.

Alle pareti l’artista milanese Matteo De Nando presenterà un nuovo corpus di opere. Per prima, l’opera Supporter n.6 (Gaia, Laurel), è frutto della ricerca dell’artista in merito ai temi di supporto, cura e condivisione e a un’indagine delle dinamiche interne al sistema dell’arte contemporanea. E’ un’azione di cura attiva, di presa in carico, di accoglienza e condivisione. Matteo De Nando invita altr* artist* a prestargli un’opera. Queste sono raggruppate a parete in nuclei visivi e sostenute simbolicamente da un suo wall painting celato allo sguardo del visitatore. Alla base di questa operazione, tanto concettuale quanto visiva, si perpetua la ricerca di Mateo De Nando intorno al rapporto tra arte e lavoro artistico e in ultima analisi tra individualità e collettività.
Viene poi presentata una nuova opera della serie Pluriball, concepita come un esercizio in cui viene riprodotto l’omonimo materiale sopra una tela utilizzando esclusivamente il pennello e il colore ad olio, che in questo caso prende le tonalità dell’arancione. Nel dipinto diviene importante il tempo di produzione, così come la manualità: concetti i quali, impiegati nell’atto di riproduzione di una tela imballata, determinano la dimensione estetica dell’opera, portando quest’ultima ad essere una mescolanza tra il piacere disinteressato di una pittura dal sapore minimalista e la consapevolezza dell’impalcatura economica che la regge.
Infine, sulle mensole progettate da Crates, trova spazio Decameretta, serie dipinti di piccole dimensioni iniziati durante il primo lockdown quando a causa delle restrizioni pandemiche del Covid-19 la camera da letto dell’artista si è trasformata in studio. Nelle opere i soggetti sono scelti liberamente spaziando dai sogni alle immagini trovate quotidianamente sui social network, queste vengono dipinte velocemente su piccole tele standard assumendo il ruolo di un diario visuale.

red_atto #10

Per ArtVerona 2022 verrà realizzato un numero speciale di red_atto: red_atto #10. Questa volta la fanzine, oltre agli articoli, riporterà un catalogo di tutte le installazioni in vetrina presentate nelle 9 mostre organizzate da co_atto prima della fiera. In questo modo co_atto riscrive la propria mappa, uscendo dagli elenchi di nomi per restituire a tutt* un’immagine, un’archivio.. 

co_atto x bookshop

Per il bookshop di LAB6 co_atto porterà il numero speciale di red_atto #10, oltre che produzioni di editoria indipendente dei collettivi invitati: Libri Finti Clandestini e 5x Letterpress.


co_atto è il project space fondato da Stefano Bertolini, Ludovico Da Prato e Marta Orsola Sironi, ospitato nelle 18 vetrine della stazione del Passante Ferroviario di Milano Porta Garibaldi. Collaborano al progetto co_atto Eva Adduci, Adina Bettega, Emma De Devitiis, Debora Maurelli, Alice Orlandi e Selene Pepe. co_atto è parte di Underpass, progetto di riqualificazione degli spazi all’interno delle stazioni del Passante Ferroviario di Milano, dedicati alla promozione di artist* emergent*. Underpass è inserito all’interno del Progetto DisseMina, promosso da Le Belle Arti APS – Progetto Artepassante, con il sostegno di Fondazione Cariplo – bando “Luoghi di innovazione culturale – 2019”.