La ricerca del silenzio

di Jacopo Liso

Cascate norvegesi si spogliano dell’acqua indifferenti,
mi sporgo sul fiordo, scivolo e cado a picco

dentro a un silenzio anonimo dai colori spenti,
la vertigine è solo vuoto per buona parte del precipizio.

Nuvole pigre di passaggio abbracciano il mio corpo,
vapore acqueo sulla lingua mi conferma che non sono morto.

Sorrido appena prima dello schianto, come un ingenuo.
Questo volo pare bello e, dopotutto, ci si innamora davvero per molto meno.

“Silenzio, vedo i tuoi colori un poco meglio!” – Sostengo.
Ma il fiordo resta impassibile,
il suo volto grigio perla mi giudica con sdegno.

Non dice una parola, eppure lo sento.
Forse è davvero lui, sì, o forse è il vento:
“Piccolo umano” mi dice “Dovresti stare attento!
Perché mai cerchi il silenzio, io non comprendo.”

Lancio la prima risposta che mi passa per la testa,
la prima risposta- si sa-  è sempre la più onesta.
“Cerco il senso delle cose dietro al rumore!
Vedi, nel mio universo mi chiamano scrittore.”

Il fiordo allora mi guarda con pena infinita,
pronto a darmi l’ultima notizia di questa vita:
“Se è vero che siamo ciò che percepiamo, ragazzo mio, tu ti sei perso.
Il silenzio non esiste nel tuo universo.”

Un tonfo dal rumore sordo mi inghiottisce in un solo colpo,
non c’è nessuno a guardare e basta un secondo.
Subito dopo riprende a girare il mondo.“


Nota dell’autore:

L’ispirazione è partita in particolare da questa frase della tua mail [di co_atto ndr.]:
“Il silenzio è dunque una sorta di sorgente nascosta dalla quale possono sgorgare, con naturalità, le acque del significato“

Ho voluto rappresentare il silenzio come utopia. Un’utopia che l’artista – in questo caso lo scrittore- insegue ad ogni costo. Egli brama così tanto il concetto di silenzio perché crede che, una volta raggiunto, sarà finalmente in grado di mettere in fila le idee e potrà dare sfogo alla sua vena artistica senza nessun ostacolo. Il silenzio è visto come uno sfondo perfetto delle sue storie, delle sue poesie. Una natura segreta in cui rifugiarsi e in cui ambientare le sue fantasie. Eppure cos’è il silenzio? Il silenzio non esiste. Lo scrittore si rende conto solo alla fine della sua ricerca – qui rappresentata come una lunga caduta libera – che ciò che riteneva essere silenzio non era altro che un’illusione. Non era altro che quiete, quiete sotto forma di pioggia leggera, di vento tiepido, di canto di cicale o schiuma marina infranta sul bagnasciuga. Solo alla fine comprende davvero che non afferrerà mai davvero il concetto che cercava disperatamente, ma sorride lo stesso. Sorride perché sa che il tempo dedicato a questa utopica ricerca non è andato sprecato, che ne è valsa la pena. Perché il silenzio non esiste nel mondo dei vivi, eppure questa ricerca lo ha accompagnato lontano, verso orizzonti prima impensabili. Perché dopotutto, ci si innamora davvero per molto meno.

Biografia

Jacopo Liso ha 28 anni e vive a Settimo Milanese. Ha cominciato a scrivere poesia nel 2015 durante un viaggio in Europa in Interrail. Ha continuato a farlo in maniera privata per qualche anno e con un po’ di impegno e fatica ha iniziato a scrivere anche racconti brevi. Nel luglio del 2020 ha pubblicato in autonomia presso la piattaforma Lulu.com “Blank Space e i racconti della luna di giorno”, una raccolta di poesie e racconti.